Cultura

Quella sedia dal volto umano

Quella sedia dal volto umano

Design sociale Un’intervista con Corinna Sy, fondatrice del collettivo berlinese Cucula, che lavora con i rifugiati e ora espone i suoi manufatti a Venezia. «Nei workshop, i partecipanti danno vita alle loro idee, rafforzano il loro senso di autostima e scoprono talenti nascosti»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 22 giugno 2016
L’attenzione è puntata dritta sulla potenzialità di ciascuno. E non è uno slogan né un concetto astratto, tanto meno un’«attitudine» solo teorica dai risvolti un po’ snob. È, invece, un modo di essere dentro la filiera della produzione, una filosofia imprenditoriale e, insieme, una visione aperta a 360 gradi sul mondo intero. Un approccio diverso al mercato, che permette di coniugare le motivazioni di ogni individuo con azioni reali, concrete. La posta in gioco è altissima: l’occasione di sperimentare una società alternativa al genere homo homini lupus che ci è toccato in sorte. Cucula-The Refugees Company for Crafts and Design...

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