Cultura

Quella spudorata incompetenza

Quella spudorata incompetenza

Mark Twain Lo scrittore e polemista nelle vesti di reporter in «Come andarono i fatti». Un narratore «sui generis» alle prese con il giornalismo nel volume a cura di Livio Crescenzi, per Mattioli. L’invito del letterato americano è semplice: evitare la tirannia della realtà per abbandonarsi al racconto. La credibilità è una passeggiata sul filo teso tra l’ignoranza di chi scrive e la buona fede di chi legge

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 25 ottobre 2016
Nel 1782 padre Antonio Rubbi apriva il nono volume degli Elogij italiani propinando ai suoi amici lettori una perla di saggezza che si potrebbe considerare una «Piccola lezione sul giornalismo». Tracciava una distinzione tra il giornalista «qual debb’essere» e il giornalista «per lo più chi è». Il primo è uno spirito di vaste conoscenze e di grande prudenza nel comunicarle, mentre il secondo è uno che diffama per sopravvivere e vive per diffamare. Era successo che il 21 luglio 1773, giusto un anno dopo la Confessione d’Istituto, voto che includeva in maniera definitiva il sacerdote Rubbi nella Compagnia di Gesù,...

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