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Quell’aranciata che profuma di arance. Quando l’additivo serve per ingannare i sensi

Quell’aranciata che profuma  di arance. Quando l’additivo serve per ingannare i sensi

Il fatto della settimana Il settore degli aromi impiega 10 mila persone e fattura 3 miliardi all’anno. 2 mila autorizzati dall’Efsa

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 20 giugno 2019
Quando si dice: molto fumo e poco arrosto. L’aggiunta di aromi a un cibo confezionato serve a recuperare sapori che sono andati perduti nei processi di produzione, per esaltare alcuni ingredienti e soprattutto per standardizzare i prodotti. A differenza dei coloranti, gli aromi non rientrano nella categoria degli additivi alimentari: sono classificati a parte perché, per la loro complessità, è impossibile stabilire una «Dose Giornaliera Ammissibile», cioè la quantità che può essere ingerita giornalmente per tutta la vita senza rischi per la salute. Per essere immessi sul mercato devono essere approvati dall’Efsa (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare) che negli...

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