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Quelle note che verranno
Ultrasuoni Il costante rapporto tra musica e scienza, un ambito indagato per primo 2500 anni fa da Pitagora. Ne parliamo con Gabriella Greison, fisica nucleare, scrittrice, attrice, che analizza ritmi, testi e le possibili domande esistenziali poste da tante canzoni. Un anelito costante verso nuovi strumenti e nuove intuizioni sonore
La copertina di «In Search of Space» (1971) degli Hawkwind, tra i dischi di riferimento sul rapporto musica e scienza
Ultrasuoni Il costante rapporto tra musica e scienza, un ambito indagato per primo 2500 anni fa da Pitagora. Ne parliamo con Gabriella Greison, fisica nucleare, scrittrice, attrice, che analizza ritmi, testi e le possibili domande esistenziali poste da tante canzoni. Un anelito costante verso nuovi strumenti e nuove intuizioni sonore
Pubblicato più di un anno faEdizione del 22 luglio 2023
Lo scorso aprile è uscito The Future Never Waits, nuovo album dei londinesi Hawkwind, ininterrottamente attivi dal 1969: è il loro trentacinquesimo realizzato in studio a un anno di distanza dal doppio live We Are Looking in on You e a due anni da Somnia dai grandi riscontri critici. Fra i brani inseriti spicca un titolo – Aldous Huxley – che è un palese riferimento allo scrittore filosofo britannico (1894-1963) in grado di orientarsi tra umanesimo e pacifismo, parapsicologia e spiritualità, e soprattutto science fiction e droghe psichedeliche. Ma, per i rapporti fra musica e scienza, occorre riferirsi a trent’anni...