Cultura
Quelle speculazioni bio-tecnologiche
TEMPI PRESENTI Un percorso critico a partire da «Nel ventre di un’altra», di Laura Corradi. Donatrici e venditrici di ovociti, fecondazione in vitro, gestazione per altri e diritti riproduttivi. Un punto di vista post-coloniale e intersezionale, attento alla critica eco-femminista della scienza
«Vitrine objects», un’opera di Rachel Whiteread
TEMPI PRESENTI Un percorso critico a partire da «Nel ventre di un’altra», di Laura Corradi. Donatrici e venditrici di ovociti, fecondazione in vitro, gestazione per altri e diritti riproduttivi. Un punto di vista post-coloniale e intersezionale, attento alla critica eco-femminista della scienza
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 18 settembre 2018
Interpretare i «diritti riproduttivi» come possibilità di accesso a tecniche di procreazione artificiale può far dimenticare che in un’altra prospettiva l’espressione indica i «diritti di riproduzione delle minoranze etniche e delle donne del Sud del mondo, che non hanno a che vedere con sofisticate tecnologie ma con una più equa distribuzione delle ricchezze, con la sopravvivenza indigena, con la lotta contro il patriarcato, il razzismo e la globalizzazione neoliberista». La ricerca di Laura Corradi, Nel ventre di un’altra. Una critica femminista alle tecnologie riproduttive (Castelvecchi, pp. 93, euro 13.50) mostra le contraddizioni che intercorrono tra le due accezioni del lemma....