Cultura

Quell’infanzia rubata da una pratica brutale e a lungo dimenticata

Quell’infanzia rubata da una pratica brutale e a lungo dimenticataBegoña Feijoo Fariña

PASSATO PRESENTE Intervista con Begoña Feijoó Fariña sul suo romanzo «Per una fetta di mela secca» (Gabriele Capelli editore). In Svizzera, fino al 1981, migliaia di bambine e bambini sono stati tolti alle famiglie perché povere. Di queste «misure coercitive a scopo assistenziale» è stato chiesto scusa alle vittime solo nel 2013. «Ho ascoltato molte testimonianze e studiato i documenti prodotti. Nel mio libro racconto tramite la voce di Lidia Scettrini una vicenda terribile accaduta nel paese in cui vivo»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 11 ottobre 2020
Si chiamano «misure coercitive a scopo assistenziale» e rappresentano lo scenario che in Svizzera, fino al 1981, ha segnato la vicenda umana di migliaia di bambine e bambini sottratti alle famiglie contro la propria volontà e affidati a istituti, di varia natura, oppure a contadini. Durata circa 40 anni, la prassi – diffusa non solo in Svizzera, basti pensare allo sfruttamento del servizio agricolo o a quello domestico – era giustificata con la povertà o precarietà dei nuclei di appartenenza fino alla presunta scomodità o eccentricità dei destinatari. La fine che ha fatto quella larga parte di infanzia e prima...

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