Alias
Quell’inimitabile stile Juventus
Intervista Felice Accame, docente di Teoria della Comunicazione presso il settore tecnico della Figc, racconta la Vecchia Signora dal punto di vista comunicativo e di marketing
Il «trio magico» juventino della stagione 1957-1958: Sivori, Boniperti, Charles
Intervista Felice Accame, docente di Teoria della Comunicazione presso il settore tecnico della Figc, racconta la Vecchia Signora dal punto di vista comunicativo e di marketing
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 31 ottobre 2020
Lo stile Juventus è avere una squadra forte che vince molto in Italia e una società organizzata che non ha eguali? Oppure è lo strapotere Fiat-Bianconero che da calciopoli ai favori arbitrali fino al recente caso Suarez non teme di corrompere? Lo stile Juventus è vincere lo scudetto, licenziare Sarri e sostituirlo con Pirlo? In fondo i padroni si possono permettere sempre un margine di rischio. La Juve è globalizzata e non si identifica più con il capoluogo piemontese, dove c’è la Fiat e gli Agnelli. Negli anni ‘70 a Torino c’erano gli operai che facevano i picchetti a Mirafiori...