Cultura

Quello pseudonimo al crocevia di una vita

Quello pseudonimo al crocevia di una vitaPrimo Levi

Nel centenario della nascita dell'autore di "Se questo è un uomo" Per Neri Pozza, "Quando Primo Levi diventò il signor Malabaila" di Carlo Zanda (pp. 288, euro 13,50). Uno splendido volume che ricostruisce come nell’estate del 1966 i responsabili di Einaudi chiesero a Levi di firmare con uno pseudonimo i racconti "di fantascienza" riuniti in "Storie naturali". Ricorda Ernesto Ferrero, «non avevamo capito allora quel che è diventato chiaro in seguito: che non ci sono due Levi, il memorialista e il libero narratore, ma uno soltanto, in cui tutto si tiene»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 30 luglio 2019
Quando, nell’estate del 1966 Primo Levi era sul punto di pubblicare presso Einaudi la raccolta di racconti dal titolo Storie naturali, era già consapevole, seppur nella propria abituale ritrosia ad ammetterlo per primo a se stesso, del valore civile della sua opera che, dopo l’uscita presso l’editore torinese di Se questo è un uomo nel 1958 e La tregua nel 1963, ne aveva fatto una delle voci più autorevoli della testimonianza dall’universo concentrazionario nazista. Non era stato sempre così, visto che nell’immediato dopoguerra il manoscritto dedicato alla sua prigionia ad Auschwitz aveva trovato accoglienza solo presso una piccola casa editrice,...

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