Visioni
Questioni di identità a Bolzano Danza
A teatro Trentatreesima edizione del festival, in prima mondiale il provocatorio Olivier Dubois ha presentato «7 x Rien, ovvero 7 per niente»
In alto «7 x Rien», sotto scena da «Le surréalisme..» di M. Morau
A teatro Trentatreesima edizione del festival, in prima mondiale il provocatorio Olivier Dubois ha presentato «7 x Rien, ovvero 7 per niente»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 29 luglio 2017
Francesca PedroniBOLZANO
La libertà di essere se stessi nella bellezza delle relazioni ha attraversato la 33a edizione del Festival Bolzano Danza, diretta da Emanuele Masi sotto il titolo Link, legato al tema dell’identità. L’americano Richard Siegal insieme al suo Ballet of Difference ha aperto il festival con il trittico My Generation, spettacolo che sostiene il diritto di aderire al gender al quale ognuno sente di appartenere nonché di lasciare vibrare la formazione culturale ed estetica dei danzatori nelle sfumature dell’interpretazione. Così in BOD – titolo manifesto della compagnia – la differenza è espressa nella voracità sfavillante dei protagonisti: saettano sulla musica etnica-elettronica...