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Questo presente che ha smarrito il «noi» della memoria
Commenti Da quando il nostro “io” è diventato solo egolatria, si chiedono tra l’altro Luigi Manconi e Gaetano Lettieri nel libro appena uscito “Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia”, anche il diritto si è perso e frantumato in una sovrabbondanza di produzione legislativa che usa un linguaggio sempre più orientato alla burocrazia
Un’opera di Renato Mambor
Commenti Da quando il nostro “io” è diventato solo egolatria, si chiedono tra l’altro Luigi Manconi e Gaetano Lettieri nel libro appena uscito “Poliziotto-Sessantotto. Violenza e democrazia”, anche il diritto si è perso e frantumato in una sovrabbondanza di produzione legislativa che usa un linguaggio sempre più orientato alla burocrazia
Pubblicato circa un anno faEdizione del 26 agosto 2023
Come siamo arrivati a questo presente, che abbiamo davanti agli occhi (in Italia ma non solo)? Un presente nel quale la dimensione del “noi” è completamente scomparsa dalle nostre vite, dai nostri pensieri, dal nostro stesso lessico: completamente annientata e sostituita da un “io” che definire individualista sarebbe riduttivo, un “io” ormai dispotico, quasi tirannico. UN PRESENTE NEL QUALE tutto sembra frantumato, polverizzato: il nostro senso di appartenenza a un comune destino, chiusi e reclusi come siamo nelle nostre separazioni identitarie; la nostra memoria collettiva, se non di più (nel senso che forse ha ragione chi dice che non solo...