Internazionale
Rabin e il lento suicidio di Israele
Vent'anni dopo «La pace si negozia con i nemici - ripeteva con forza - e la faremo ad ogni costo». A lui costò la vita: quei tre colpi di pistola - quasi una riedizione di quelli sparati a Sarajevo - chiusero la prima porta verso la pace
Vent'anni dopo «La pace si negozia con i nemici - ripeteva con forza - e la faremo ad ogni costo». A lui costò la vita: quei tre colpi di pistola - quasi una riedizione di quelli sparati a Sarajevo - chiusero la prima porta verso la pace
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 4 novembre 2015
Con lo sguardo lungo si vede meglio quando è iniziato il cammino d’Israele verso il suicidio: è iniziato 20 anni fa, il 4 novembre 1995, con l’assissinio di Rabin per mano di un ebreo estremista. Il mese prima eravamo al Vertice di Amman: le parole di Rabin e dei leader palestinesi lasciavano presagire compromessi imminenti e risolutivi. Incontrai Rabin un’ultima volta a cena: i suoi occhi di un azzurro intenso, ogni volta che ti fissavano infondevano fiducia e un senso di visione. «La pace si negozia con i nemici – ripeteva con forza – e la faremo ad ogni costo»....