Politica

«Radicali fuori». Dalla sede e della radio

«Radicali fuori». Dalla sede e della radioMarco Cappato, Emma Bonino e Riccardo Magi

Il Partito transnazionale sfratta l’associazione italiana: «Non possono avere un’agenda politica autonoma». Turco: «Da anni non sono più soggetti costituenti». Magi: «Gratta gratta c’è la roba. Privatizzeranno»

Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 12 febbraio 2017
È una questione di soldi? «Marco Pannella citava spesso Ernesto Rossi: “Gratta gratta, sotto la fede ci si trova la roba”», ricorda il segretario dei Radicali italiani Riccardo Magi. Oppure è una questione politica? «Radicali italiani non è stato costituito per avere una sua agenda politica, ma solo per far crescere la partecipazione in Italia attorno alle battaglie del Partito transnazionale», avverte il rappresentante legale del Partito radicale (non violento) Maurizio Turco. Quel che è certo è che la rottura tra i radicali che si definiscono pannelliani ortodossi (Turco, Bernardini, D’Elia) che controllano il partito, la lista Pannella e l’associazione...

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