Politica

Radicali italiani: «Colpiti, ma più attivi nel lavoro sulla giustizia»

Radicali italiani: «Colpiti, ma più attivi nel lavoro sulla giustizia»

Diritti dei detenuti «Proseguiremo con maggiore convinzione nella lotta alla criminalità attraverso le nostre proposte, come ad esempio la legalizzazione delle sostanze stupefacenti»

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 5 novembre 2019
«Quando entri con un deputato, non è come quando entri con i Radicali: chiudono la porta…». In una delle intercettazioni, Antonello Nicosia, l’assistente parlamentare dell’onorevole Giuseppina Occhionero (Italia Viva) e membro del Comitato nazionale di Radicali italiani fino a domenica pomeriggio, arrestato ieri con l’accusa di avere fatto da messaggero di alcuni boss mafiosi, lo dice chiaramente: le visite ispettive in carcere che sono da anni una costante della militanza radicale – sia del Partito nonviolento transnazionale e transpartito che del suo parente “italiano” – sono assai poco adatte a scopi illegali. E altrettanto chiaramente scrivono i pm della Dda...

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