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Raffaele Carrieri, trasformismi straniati di una vita insofferente

Raffaele Carrieri, trasformismi straniati di una vita insofferenteArturo Carmassi, «Paesaggio», 1965, collezione privata

Novecento italiano A Fiume con d’Annunzio a Palermo (come gabelliere) alla Parigi anni venti, a Milano (giornalista): i versi 1945-1980 dell’inquieto tarantino Raffaele Carrieri in un’antologia uscita da Interno Poesia

Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 29 gennaio 2023
Nella «Fiera Letteraria» del novembre 1953, per la rubrica Un libro alla settimana, Carlo Bo recensì Il trovatore di Raffaele Carrieri che da poco aveva ricevuto il premio Viareggio. Apparentata dal critico ligure alle Poesie di Filippo de Pisis, la lirica di Carrieri non può essere «depositata sulla parte eterna della memoria» e deve quindi «tradirsi in un impeto sentimentale, in una frase, in una parola unica». Questo «giuoco della spontaneità» sorge dal «fissare giorno per giorno, momento per momento le impressioni, una forma ideale di diario sentimentale». Nato a Taranto nel 1905, Carrieri trascorre un’adolescenza avventurosa almeno quanto quella...

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