Cultura
Raffaello, un sognatore tra antico e moderno
Mostre Fino al 2 giugno, l'esposizione alle Scuderie del Quirinale, presenta duecentoquattro opere di cui centoventi di Raffaello, divise tra disegni, dipinti, progetti architettonici (le piante di san Pietro con Sangallo), ed è costellata di prestiti eccezionali
Cavallo dell’antico gruppo dei Dioscuri sul colle del Quirinale, 1513 – © National Gallery of Art, Washington
Mostre Fino al 2 giugno, l'esposizione alle Scuderie del Quirinale, presenta duecentoquattro opere di cui centoventi di Raffaello, divise tra disegni, dipinti, progetti architettonici (le piante di san Pietro con Sangallo), ed è costellata di prestiti eccezionali
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 marzo 2020
In un’atmosfera apocalittica, dove ogni iniziativa culturale è annullata, restringendo lo spazio dell’immaginazione a un’attesa spaventevole della fine (mai predetta prima), l’apertura della mostra su Raffaello alle Scuderie del Quirinale di Roma è sbocciata come la primavera in una comunità umana deprivata, smarrita e in cerca di segni propizi. Proprio l’artista che, a soli 37 anni, nel fiore del suo vigore, morì dopo settimane di febbri altissime il 6 aprile del 1520, è divenuto un simbolo contagioso di resistenza e di desiderio di vita. COSÌ, NEL TEMPO SOSPESO della «quarantena dei sogni», a distanza di sicurezza l’uno dall’altro e attenendosi...