Azzariti, costituzionalista, per condizionamento professionale tende a privilegiare il suo campo di studio e lavoro (come solitamente in genere succede): non stupisce perciò che nella scala delle priorità della sinistra suggerisca di mettere in cima una questione sovrastrutturale.
Ma anche si riuscisse di porre all’ordine del giorno e di “fare passare” la riforma che propone, il rafforzamento dei poteri del parlamento, restando invece irrisolte le diseguaglianze ormai colossali di potere (=di agibilità politica, di possibilità di autorealizzazione, e così via) tra le classi, cosa ne risulterebbe? Semplicemente che avrebbe più potere, rispetto ad un governo borghese, un parlamento borghese.
Sarebbe il caso di riprendere dalla soffitta in cui è stata riposta la vecchia bussola marxiana, e di orizzontarsi con le sue classiche coordinate: struttura e sovrastruttura.
Allora forse l’ago della bussola ci indicherebbe altre priorità: quelle magari che Landini e Bombardieri stentano ancora a riconoscere. Per esempio, la necessità impellente di dare fuoco alle polveri del conflitto sociale.