Alias Domenica
Ragione e sentimento di chi resta, Vito Teti e il paesaggio in rovina del Meridione d’Italia
Antropologi italiani «Pietre di pane», ora riedito da Quodlibet
Lido comunale di Reggio Calabria, cartolina d'epoca (Wikimedia Commons)
Antropologi italiani «Pietre di pane», ora riedito da Quodlibet
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 17 marzo 2024
«In quegli anni la gente partiva…dai paesi della mia fanciullezza non si faceva che andare», scrive Vito Teti in Pietre di pane. Gli anni sono i Cinquanta del secolo scorso, alla metà o poco oltre. I paesi del sud d’Italia, e alcune aree del Veneto e del Piemonte, si svuotano, mentre le grandi città del Nord, Milano, Torino, si gonfiano a dismisura. Tra la metà degli anni Cinquanta e i primi Sessanta 1.500.000 di italiani si spostano dal Sud al Nord del paese, prendendo la strada dell’emigrazione («Non vogliono più restare sulla piazza del paese, attorno alla fontana», ha scritto...