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Rai, il pluralismo può attendere

Rai, il pluralismo può attendere

Nomine Rai Oggi come ieri, il problema è come garantire il pluralismo dell'informazione, che non è né può essere inteso soltanto come un valore di natura commerciale, ma va tutelato per quello che è: un pilastro di ogni democrazia compiuta e matura. L'occupazione del servizio pubblico non ha niente a che fare con il pluralismo. Per questa ragione, Fnsi e Usigrai non possono tacere e, coerentemente con la loro storia, ritengono che sia giunto il momento di porre mano ad una riforma radicale delle leggi di sistema

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 7 agosto 2016
È la Rai, bellezza. Il valzer di nomine che infiamma il dibattito politico di inizio agosto non ha nulla a che vedere con il servizio pubblico. Niente di nuovo sotto il sole, viene da dire. Solo la riproposizione di schemi e liturgie del passato. Lottizzazione, per usare il termine coniato da Alberto Ronchey, senza un progetto, senza una missione riconoscibile e senza una visione di futuro. Sia chiaro: non sono in discussione i titoli e la professionalità dei nuovi direttori. A loro va il più caloroso in bocca al lupo, accompagnato dall’augurio di non finire vittime, prima o poi, delle...

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