L’argomento seppur poco amabile ci coinvolge tutti, non solo gli addetti al mestiere.
La proposta che passa attraverso la tv pubblica ma anche privata e i contratti pubblicitari “dogmi di un mondo ideale favoloso dai retroscena orwelliani” ci alfabetizza ancora come negli anni ‘60.
La famiglia del Mulino Bianco è cambiata pare solo nel modello pesca/Esselunga - illuminante l’intervento odierno di Mariangela Mianiti.
https://ilmanifesto.it/la-pesca-con-i-sensi-di-colpa
Spostare per esempio la programmazione di Report alla domenica sera è forse un modo per sovrapporlo al posticipo serale dello sport più amato in Italia e magari tentare lentamente di farlo fallire?
Allargando questa trama pseudo educativa penso pure alla scuola (dove tutto dovrebbe avere inizio) e alla mancanza da sempre, di un pensiero alternativo/femminista nelle antologie attraverso cui iniziamo a farci un’idea poetica, storica etc…del Mondo che ci ospita.
Nel mio piccolo credo che l’antidoto a questo tipo di morale generalista/convergente possa ritrovarsi nell’incontro e aggregazione sociale.
Lasciando da parte l’appartenenza politica e trovando affinità tra noi umani senza quell’educazione multimediale raffinatissima che crea dipendenza e genera il virus dell’imitazione e della simulazione.
Rompere la routine quotidiana è un’esercizio per niente facile.
Le imposizioni poi, sul genere “dio patria e famiglia” come già è stato detto, toccano e puniscono solo gli altri, al di fuori della coalizione attuale di governo che vanta stati di famiglia per niente in regola con il loro tipo di narrazione.