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Rasheed Abueideh e «Liyla», un videogioco per non dimenticare

Rasheed Abueideh e «Liyla», un videogioco per non dimenticare

Games/Intervista Lo sviluppatore palestinese racconta il suo «Liyla and The Shadow of War», una esperienza interattiva molto particolare

Pubblicato 10 mesi faEdizione del 27 gennaio 2024
Tutto finisce quando sembra cominciare, nel momento durante il quale pensiamo che quella della bambina Liyla possa prolungarsi in una delle «avventure» oscure e disperate che capita di vivere anche nei videogiochi, qualcosa di tetro e fittizio, anche se un’allegoria della realtà, che ci avvicina e al contempo allontana dal presente, ma Liyla and The Shadow of War non inventa l’orrore, prova a raccontarlo. Invece quest’opera si spegne dopo circa una ventina di minuti, il suo dramma si consuma improvviso e terribile, con la perentoria crudeltà della vita, con l’imprevedibile irrimediabilità di un Game Over definitivo, gli occhi si chiudono...

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