Recovery, un’approvazione lampo che esclude la società e il parlamento
«Piano nazionale di ripresa e resilienza» Dopo settimane di discussioni segrete tra «esperti» e ministri stamattina il «piano nazionale di ripresa e resilienza» arriva al consiglio dei ministri mentre la maxi maggioranza del governo Draghi polemizza sulle misure bandiera come, ad esempio, l’estensione del «superbonus 110%» oltre le case popolari. Il parlamento avrà solo 48 ore per discutere e votare un piano di oltre 300 pagine che promette, a partire dal 2024, una crescita del Pil di oltre il 3,6%. Tranne una piattaforma digitale dove la cittadinanza potrà seguire il corso delle «riforme» annunciate non è previsto il coinvolgimento della società. Lunedì 26 a piazza Montecitorio il movimento «per una società della cura» promuove la protesta. Il 30 aprile il documento sarà inviato alla Commissione Ue
«Piano nazionale di ripresa e resilienza» Dopo settimane di discussioni segrete tra «esperti» e ministri stamattina il «piano nazionale di ripresa e resilienza» arriva al consiglio dei ministri mentre la maxi maggioranza del governo Draghi polemizza sulle misure bandiera come, ad esempio, l’estensione del «superbonus 110%» oltre le case popolari. Il parlamento avrà solo 48 ore per discutere e votare un piano di oltre 300 pagine che promette, a partire dal 2024, una crescita del Pil di oltre il 3,6%. Tranne una piattaforma digitale dove la cittadinanza potrà seguire il corso delle «riforme» annunciate non è previsto il coinvolgimento della società. Lunedì 26 a piazza Montecitorio il movimento «per una società della cura» promuove la protesta. Il 30 aprile il documento sarà inviato alla Commissione Ue