Lavoro

Reddito di cittadinanza, la doppia pena dei poveri senza residenza

Reddito di cittadinanza, la doppia pena dei poveri senza residenzaIl presidio a Roma contro le esclusioni dal "reddito di cittadinanza" – Blocchi Precari Metropolitani

Inchiesta Barriere burocratiche e tecnologiche, sbarramenti linguistici e patrimoniali, sospensioni del sussidio e una via crucis tra patronati e sedi dell'Inps. E' la storia dei beneficiari del cosiddetto "reddito di cittadinanza" che vivono nelle occupazioni delle case a Roma. Stranieri da anni nella capitale, italiani precari e disoccupati, giovani e non, vivono in attesa di un Sms e in molti casi lottano contro la legge "Renzi-Lupi" che nega la residenza a chi occupa per necessità una casa e si vede negare il sussidio. La campagna "Vogliamo tutto" chiede l'allargamento della platea del "reddito" e la rimozione degli ostacoli per la sua richiesta

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 30 novembre 2019
Paola (nome di fantasia) ha fatto domanda per il “reddito di cittadinanza” due volte e ora pensa di farlo per la terza. Pur rientrando tra i criteri patrimoniali stabiliti dalla legge che ha istituito il sussidio, le sue richieste sono state respinte. Si era mossa già a marzo questa studentessa universitaria in lingue che vive in un’occupazione abitativa a Roma insieme al fratello e alla madre. Il primo tentativo sembrava essere andato a buon fine. Sul suo cellulare è stato recapitato un messaggio con la buona notizia, ma non è stato comunicato l’importo. Poi, più nulla. Chiedendosi che fine avesse...

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