Politica
Reddito di dignità, il teatro degli equivoci pre-campagna elettorale
Il caso A Berlusconi e Di Maio replica Renzi. E anche a Liberi e Uguali serve un ripasso del termine. Ciascuno ha il suo "reddito", e tutti parlano d'altro, in una continua strumentalizzazione. Su tutto divisa, la “sinistra” trova la sua ultima unità contro il reddito. Una mappa per capire di cosa si parla quando davvero si parla di reddito di base
Corteo per il reddito di base – Emblema
Il caso A Berlusconi e Di Maio replica Renzi. E anche a Liberi e Uguali serve un ripasso del termine. Ciascuno ha il suo "reddito", e tutti parlano d'altro, in una continua strumentalizzazione. Su tutto divisa, la “sinistra” trova la sua ultima unità contro il reddito. Una mappa per capire di cosa si parla quando davvero si parla di reddito di base
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 29 dicembre 2017
Dopo Natale il “reddito di dignità” è diventato il primo argomento di campagna elettorale. Il gigantesco teatro degli equivoci è iniziato quando Silvio Berlusconi ha rilanciato l’idea. Luigi Di Maio (Movimento Cinque Stelle) ha risposto che Forza Italia ha fotocopiato il suo “reddito di cittadinanza”. Renzi è intervenuto con la consueta sagacia, sparando cifre immaginarie: “Costo totale: 84 miliardi di euro. Come li coprono? Coi soldi del Monopoli?” ha twittato. Il Vicesegretario Pd Maurizio Martina ha sventolato il vessillo sbiadito del “reddito di inclusione” approvato dal governo Gentiloni: un sussidio di ultima istanza per i poverissimi; sotto-finanziato (un paio di...