Lavoro

«Reddito», il primo voto del Senato alla «rivoluzione» del Workfare

«Reddito», il primo voto del Senato alla «rivoluzione» del WorkfareIl vicepremier ministro del lavoro e dello sviluppo Luigi Di Maio (M5S) al Senato – LaPresse

Workfare all'italiana Primo giro di boa ieri al Senato per il «decretone reddito-pensioni quota 100» con 141 voti a favore. I Cinque Stelle e il premier Conte parlano di una «rivoluzione del Welfare». In realtà si tratta di uno scambio tra sussidio e lavoro obbligatorio (Workfare). Partenza spericolata il 6 marzo, erogazione da aprile. Se funzionerà, il sussidio detto impropriamente «reddito di cittadinanza» creerà una trappola della povertà anche in Italia. Però il governo potrà dire che ci sono più lavoratori attivi e occupabili

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 28 febbraio 2019
Il primo passaggio parlamentare del «decretone» che contiene il sussidio detto impropriamente «reddito di cittadinanza» e le pensioni «quota 100» ieri al Senato (141 voti favorevoli, 110 contrari) è stato presentato ieri dai Cinque Stelle e dal loro premier Conte come «una rivoluzione del Welfare», i cui benefici sono «lo stimolo alla crescita e la riduzione del rischio di cadere in povertà». Pesa, sulla valutazione enfatica di un provvedimento che avrà bisogno di almeno 15 tra convenzioni, decreti attuativi e intese con le Regioni per partire il 6 marzo (il modulo Inps è online) e essere erogato da aprile, l’idea...

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