Commenti
Referendum Atac, perché voto sì
Referendum Una scelta a favore del «pubblico». Votare sì non significa, come molte critiche pretestuose e ideologiche insistono a ripetere, scegliere la «privatizzazione» e andare contro il «pubblico», ma l’opposto: mettere a gara la gestione del servizio con una procedura europea
Referendum Una scelta a favore del «pubblico». Votare sì non significa, come molte critiche pretestuose e ideologiche insistono a ripetere, scegliere la «privatizzazione» e andare contro il «pubblico», ma l’opposto: mettere a gara la gestione del servizio con una procedura europea
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 10 novembre 2018
Partiamo da un concetto tradizionalmente caro alla sinistra, quello di «bene comune», e applichiamo questo concetto al trasporto pubblico di linea di una città. L’operazione è solo apparentemente semplice, perché a ben guardare comporta la necessità di rispondere a una domanda non banale: qual è il vero «bene comune»? Cioè: il vero «bene comune» è la qualità del servizio di trasporto pubblico in quanto tale, quella che consente ai cittadini di spostarsi agevolmente da un posto all’altro, di arrivare in orario al lavoro, di tornare a casa in tempo per godersi un paio d’ore con la famiglia, oppure l’azienda pubblica che...