Politica
Referendum e legge elettorale, il vicolo cieco del Pd
Maggioranza Il M5S apre a intese con le opposizioni, eppure non ci sarà alcun testo approvato prima del 20 settembre. Ora Zingaretti enfatizza i rischi della vittoria del Sì senza uno spiraglio sul sistema di voto. Ma per Renzi e anche per Salvini è molto meglio non toccare il Rosatellum oggi in vigore
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti – LaPresse
Maggioranza Il M5S apre a intese con le opposizioni, eppure non ci sarà alcun testo approvato prima del 20 settembre. Ora Zingaretti enfatizza i rischi della vittoria del Sì senza uno spiraglio sul sistema di voto. Ma per Renzi e anche per Salvini è molto meglio non toccare il Rosatellum oggi in vigore
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 agosto 2020
Nuova legge elettorale a garanzia del pluralismo, cambio della base elettorale dei senatori, aggiornamento dei regolamenti di camera e senato e un percorso di riforme costituzionali: non c’è un solo impegno di quelli sottoscritti solennemente dalla maggioranza dieci mesi fa (7 ottobre 2019) per accompagnare e «bilanciare» il taglio dei parlamentari che sia stato effettivamente mantenuto. La riforma costituzionale intanto sta per compiersi, con il prossimo referendum negli election days di settembre. Anzi, se la novità delle camere bonsai – 400 deputati e 200 senatori, il che farà dell’Italia il paese europeo con il peggior rapporto tra eletti ed elettori...