Alias Domenica
Regina Porter, dalla Georgia al Vietnam, con Amleto
Narrativa americana Assecondando una logica interna dettata a volte dal flusso di coscienza dei personaggi, altre volte dai loro incontri, la afroamericana esordisce con «I viaggiatori», da Einaudi
Una scena da «Rosencrantz e Guildenstern sono morti», di Tom Stoppard (Teatro nazionale di Genova, 2019), 2019), il dramma dei due gentiluomini elisabettiani che Regina Porter rende ossessivamente presente alla mente del suo protagonista
Narrativa americana Assecondando una logica interna dettata a volte dal flusso di coscienza dei personaggi, altre volte dai loro incontri, la afroamericana esordisce con «I viaggiatori», da Einaudi
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 27 settembre 2020
Nel grande palcoscenico dell’esistenza siamo tutti viaggiatori: i percorsi delle nostre vite disegnano arabeschi che, aggrovigliandosi e intrecciandosi tra loro, mutano continuamente forma, velocità e traiettoria, rendendo impossibile prevederne la destinazione. Questa, in sintesi, è la filosofia che governa la trama e la struttura dell’ambizioso debutto della scrittrice afroamericana Regina Porter, I viaggiatori (traduzione di Norman Gobetti, Einaudi, pp. 328, € 20,00) che rivisita l’antichissimo topos letterario del viaggio come metafora della vita, declinandolo attraverso l’America degli ultimi sessant’anni. Nel ripercorrere le vicissitudini intergenerazionali di quattro famiglie americane – due bianche e due nere – che si muovono dentro e...