Alias Domenica
Regina viarum della neoavanguardia: Appia Antica
A Roma, Complesso di Capo di Bove sull’Appia, "Un Atlante di Arte Nuova. Emilio Villa e l’Appia Antica", a cura di Nunzio Giustozzi Nel 1957-’61, in un casolare fuori Porta S. Sebastiano, ebbe vita una casa d’arte libera e radicale, che lanciò Schifano Mambor Tacchi: deus ex machina, Emilio Villa
Edgardo Mannucci, "Idea n. 1", 1951-’52, Arcevia, collezione Eredi Mannucci
A Roma, Complesso di Capo di Bove sull’Appia, "Un Atlante di Arte Nuova. Emilio Villa e l’Appia Antica", a cura di Nunzio Giustozzi Nel 1957-’61, in un casolare fuori Porta S. Sebastiano, ebbe vita una casa d’arte libera e radicale, che lanciò Schifano Mambor Tacchi: deus ex machina, Emilio Villa
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 1 agosto 2021
Manuel BarreseROMA
Da un punto di vista simbolico e mitopoietico, il genius loci dell’Appia Antica appare strettamente legato al passato. La sua spiccata dimensione retrospettiva, tuttavia, non è mai stata sterile poiché ha mirato a dialogare con il presente attivando suggestivi, e spesso onirici, cortocircuiti temporali. Quello che dal Settecento in poi è stato l’habitat privilegiato per eruditi impegnati a ridare vita alla classicità in modi estetizzanti e alogici – si pensi alla visionaria ricostruzione della via consolare romana elaborata da Piranesi – ha continuato a funzionare, ancora tra anni cinquanta e sessanta del Novecento, da luogo d’incubazione per la neoavanguardia artistica...