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Regione Lazio, approvata la legge contro il caporalato
Braccianti Al centro del provvedimento: gli indici di congruità per distinguere le imprese virtuose; il coinvolgimento del terzo settore per promuovere il loro lavoro sul fronte dell’inclusione; gli elenchi di prenotazione, per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro facendo emergere il sommerso
La raccolta dei pomodori
Braccianti Al centro del provvedimento: gli indici di congruità per distinguere le imprese virtuose; il coinvolgimento del terzo settore per promuovere il loro lavoro sul fronte dell’inclusione; gli elenchi di prenotazione, per mettere in contatto domanda e offerta di lavoro facendo emergere il sommerso
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 13 agosto 2019
Nel Lazio c’è la schiavitù. Con tanto di catene, soprusi, punizioni corporali, stenti, fame, sete. E morti. È la schiavitù del caporalato in agricoltura, praticata su larga scala a una manciata di chilometri da casa nostra, che riguarda migliaia di braccianti agricoli, gran parte dei quali stranieri. Una schiavitù nascosta, che solo negli ultimi anni è venuta alla luce grazie al lavoro di persone coraggiose come Marco Omizzolo, che oggi vive sotto scorta dopo aver aiutato centinaia di lavoratori a rompere il muro del silenzio, e di realtà associative come Terra!, impegnate in una difesa dell’ambiente che dev’essere anche, e...