Alias Domenica
Renato Mambor, ritratto collettivo in cerca di autore
A Roma, Tornabuoni A dieci anni dalla morte, un raffinato omaggio a Renato Mambor, dagli inizi sperimentali degli anni sessanta alla finale tridimensionalità: nel segno di un’astronautica spersonalizzazione
Renato Mambor a Roma, Tornabuoni: «Uomo geografico», 2012
A Roma, Tornabuoni A dieci anni dalla morte, un raffinato omaggio a Renato Mambor, dagli inizi sperimentali degli anni sessanta alla finale tridimensionalità: nel segno di un’astronautica spersonalizzazione
Pubblicato 5 mesi faEdizione del 14 luglio 2024
Renato Mambor ha attraversato il mondo con una attitudine da astronauta. Non ha mai dimenticato le parole di quelle strane creature dello spazio quando raccontavano come, da lassù, la terra fosse un tutt’uno, senza confini né spazi frammentati. Quel mandala planetario rimandava a una percezione di sé e degli altri sconvolgente, un punto di vista che sfrondava il superfluo e la prospettiva illusoria, abbattendo l’isolamento per attingere all’origine, all’essenziale. La sua pratica di pulizia dello sguardo, la pittura dialogica che lo vedeva testardamente coltivare la relazione attraverso «uomini statistici», «osservatori», «diffusori», «riflettori», rulli, timbri, funi da tirare, oggetti quotidiani, set...