Politica
Renzi è accerchiato E Prodi si arrende: levo le tende dal Pd
Democrack Il leader teme la tenaglia per non fargli fare il candidato premier Orlando: fare il federatore incompatibile con Palazzo Chigi. Prima Veltroni, poi Franceschini avanza un dubbio: «Qualcosa non va», subito bacchettato. D’Alema: «Se dopo il voto siamo forti potremo incalzarli sul programma. E sulla leadership»
Matteo Renzi – Reuters
Democrack Il leader teme la tenaglia per non fargli fare il candidato premier Orlando: fare il federatore incompatibile con Palazzo Chigi. Prima Veltroni, poi Franceschini avanza un dubbio: «Qualcosa non va», subito bacchettato. D’Alema: «Se dopo il voto siamo forti potremo incalzarli sul programma. E sulla leadership»
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 28 giugno 2017
Veltroni, Prodi e anche Franceschini. Da ieri a alzare la paletta rossa dell’alt di fronte alla ormai incerta marcia di Matteo Renzi non c’è solo la fragile minoranza interna del Pd in combinato disposto (in realtà non perfettamente disposto) con gli ex Pd e con Giuliano Pisapia. Ieri Walter Veltroni batteva un altro colpo (è il secondo) da Repubblica: il Pd si è trasformato «in una prosecuzione della Margherita», dice, ma quello che è peggio è che Renzi ha isolato il partito, che è l’accusa di Andrea Orlando: «Al Lingotto dicemmo: vocazione maggioritaria ma non autosufficienza. Mi auguro che sia...