Renzi e la «ragion di statua»
La domanda: ma qualcuno gliel’ha chiesto al presidente iraniano Rouhani se davvero non avesse preferito godersi la Venere Capitolina invece di quei parallelepipedi tombali che l’hanno accolto al Campidoglio? Magari […]
La domanda: ma qualcuno gliel’ha chiesto al presidente iraniano Rouhani se davvero non avesse preferito godersi la Venere Capitolina invece di quei parallelepipedi tombali che l’hanno accolto al Campidoglio? Magari […]
La domanda: ma qualcuno gliel’ha chiesto al presidente iraniano Rouhani se davvero non avesse preferito godersi la Venere Capitolina invece di quei parallelepipedi tombali che l’hanno accolto al Campidoglio?
Magari ne sarebbe stato felicissimo, così come lo immaginiamo felice aggirarsi nelle sale dei musei del suo paese, traboccanti di opere d’arte meravigliose e, qualche volta, «nude look».
Pure papa Francesco deve dormire sonni agitati: intorno a lui le tentazioni della lussuria impazzano. È letteralmente circondato, aggredito dai nudi.
Ci sono quelli della Cappella Sistina, che sì furono coperti da Daniele da Volterra costretto a mettere le famose «braghe», ma poi alcune vennero rimosse da filologici restauri. E i musei Vaticani? Lì, fra putti rinascimentali, processioni svestite sui sarcofagi e quel bel giovane che è il Perseo canoviano non si sa dove guardare. Difficile orientarsi religiosamente in quel tripudio di genitali al vento.
Nel mirino dell’offesa presunta alla «sensibilità altra» del presidente dell’Iran, oltre la sensuale Afrodite, sarebbe finito anche Marc’Aurelio o, meglio, il suo cavallo di genere inequivocabilmente maschile.
Eppure, prima dell’incontro ufficiale, i componenti della delegazione iraniana si scattavano selfie a ripetizione in compagnia del filosofo-imperatore e del suo destriero. Li avranno spediti a casa, via whatsapp.
Speriamo che Renzi non porti Rouhani nella sua Firenze: il premier, che per non urtare un miliardario sceicco piazzò un paravento davanti all’opera di Jeff Koons a Palazzo Vecchio, avrebbe di che preoccuparsi pure stavolta.
In città c’è il David di Michelangelo, un collezionatore seriale di scandali. Putin vietò una sua copia ai minori e, prima ancora, ci pensò l’Inghilterra vittoriana: a coprire le parti intime c’era una foglia di fico.
Solo, però, quando veniva annunciata in visita la famiglia reale.
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