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Renzi, ovvero la fenomenologia del demolition man

Renzi, ovvero la fenomenologia del demolition man

Italia Via Christian Salmon ragiona sullo “spettacolo fatuo allestito nel teatro della sovranità perduta” dove l’uomo politico viene “divorato dalla propria immagine sovraesposta”.

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 16 gennaio 2021
Incomprensibile. È la parola più usata a proposito della crisi aperta alle 17,30 del 13 gennaio da Matteo Renzi. Incomprensibile per gli osservatori internazionali (Die Zeit parla di “atto disperato” per “riguadagnare finalmente visibilità e peso politico”, il Guardian di caos scatenato “nel momento peggiore possibile per l’Italia”). Incomprensibile per i commentatori (pressoché tutti) italiani. Incomprensibile per gli elettori di ogni ordine grado e colore, compresi quelli renziani (si pensi allo sconcerto degli amici sindaci, dai fedelissimi Nardella e Gori ai luogotenenti di lungo corso come il pesarese Ricci). Certo, il “gioco al massacro” di Matteo Renzi nei confronti del...

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