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Renzismo? Sarebbe meglio parlare di cosa vogliamo noi
Sinistra La redistribuzione di sinistra in quattro punti. Per un lavoro di cittadinanza attiva come sostegno ai redditi minimi. Nell’80 la fascia a basso reddito era tassata del 10%, la più alta del 75%. Oggi sono al 23% e al 41%. Ma la leva fiscale da sola non è sufficiente per ridurre il divario sociale e cambiare la mappa del lavoro
/var/www/ilmanifesto/data/wordpress/wp content/uploads/2014/09/30/01desk sotto estrema sinistra articolo 18 lavoratori
Sinistra La redistribuzione di sinistra in quattro punti. Per un lavoro di cittadinanza attiva come sostegno ai redditi minimi. Nell’80 la fascia a basso reddito era tassata del 10%, la più alta del 75%. Oggi sono al 23% e al 41%. Ma la leva fiscale da sola non è sufficiente per ridurre il divario sociale e cambiare la mappa del lavoro
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 1 novembre 2014
Nell’analizzare la “redistribuzione renziana” abbiamo scritto (il manifesto del 18 ottobre) che si tratta del passaggio dalla lotta di classe all’invidia di classe (chi ha un lavoro è più privilegiato per chi non lo ha, chi lo ha fisso rispetto a chi è precario…). Di fronte ad un processo così devastante, che penetra nelle pieghe e nelle piaghe sociali del paese, la sinistra corre dei rischi enormi: tra i due populismi, renzismo e grillismo, che si alimentano a vicenda e che superano entrambi la distinzione destra-sinistra, la sinistra rischia di restare schiacciata e di apparire come un inutile residuo del...