Internazionale
Repressione delle proteste del 2019, appello all’Ue: «Sanzioni a 35 iraniani»
Iran L'iniziativa di Justice4Iran: l'Unione europea assuma restrizioni contro chi ha ordinato di sparare sui manifestanti. Italia, Polonia, Austria e Spagna tentennano: non intendono minare i rapporti con Teheran
Un'immagine delle proteste di novembre 2019 – Ap
Iran L'iniziativa di Justice4Iran: l'Unione europea assuma restrizioni contro chi ha ordinato di sparare sui manifestanti. Italia, Polonia, Austria e Spagna tentennano: non intendono minare i rapporti con Teheran
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 31 luglio 2020
Se l’Unione europea riuscirà a fare fronte unito, 35 personaggi della nomenklatura iraniana non potranno più entrare nel vecchio continente, i loro eventuali beni e conti bancari saranno congelati e non potranno intraprendere alcun business con le imprese europee, nemmeno se restano in Iran. In cima all’elenco c’è Abdolreza Rahman Fazli, ministro degli Interni e capo del Consiglio di Sicurezza nazionale: è lui ad aver spento Internet e ad aver ordinato alla polizia e alle forze armate di usare armi letali durante le proteste del novembre 2019, quando centinaia di dimostranti disarmati sono morti e sono stati feriti. Nel mirino...