Internazionale
Repressione (e piazze piene) nel mondo «senza precedenti»
Intervista Amnesty international lancia la campagna globale «Proteggo la protesta». Diritto negato soprattutto in Russia, Turchia e Iran. Riccardo Noury: «Dal 2009 al 2019 le manifestazioni di massa sono aumentate in media dell’11,5% all’anno. C’è sempre meno separazione tra la mobilitazione digitale e quella reale».
Bielorussia, una donna sventola i vessilli europeo, bielurusso e ucraino durante una manifestazione – Ap
Intervista Amnesty international lancia la campagna globale «Proteggo la protesta». Diritto negato soprattutto in Russia, Turchia e Iran. Riccardo Noury: «Dal 2009 al 2019 le manifestazioni di massa sono aumentate in media dell’11,5% all’anno. C’è sempre meno separazione tra la mobilitazione digitale e quella reale».
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 22 luglio 2022
Il diritto di protesta «sta subendo un attacco senza precedenti in ogni parte del mondo», dice Amnesty International che per questo motivo ha lanciato la campagna globale «Proteggo la protesta». Ventuno anni dopo i fatti di Genova 2001 – una sospensione dello Stato di diritto che ha macchiato indelebilmente l’Italia e l’Europa – Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty, spiega la necessità di questa iniziativa. Perché «senza precedenti»? Partiamo dai numeri: nel 2021 in almeno 67 Stati del mondo sono stati presi provvedimenti per limitare la libertà di protesta pacifica, e in almeno 85 Stati si è registrato...