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«Repubblica» e il sentito dire della repressione
Nell’era della post verità i giornalisti preferiscono fare gli «scoop» origliando dietro le quinte piuttosto che assistere a fatti reali. Anche quando si tratta di difendere cause giuste come quella […]
L'iniziativa alla sede della Stampa Estera a Roma del 19 maggio 2017 – Gerald Bruneau
Nell’era della post verità i giornalisti preferiscono fare gli «scoop» origliando dietro le quinte piuttosto che assistere a fatti reali. Anche quando si tratta di difendere cause giuste come quella […]
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 24 maggio 2017
Nell’era della post verità i giornalisti preferiscono fare gli «scoop» origliando dietro le quinte piuttosto che assistere a fatti reali. Anche quando si tratta di difendere cause giuste come quella per la verità sul caso Regeni. Mi riferisco all’articolo pubblicato il 23 maggio da Repubblica dal titolo: «I veleni del caso Regeni “Attivisti egiziani spiati al convegno in Italia”» a firma Carlo Bonini e Giuliano Foschini. Le intimidazioni da parte di giornalisti filo-regime al Sisi nei confronti di intellettuali egiziani e arabi impegnati per i diritti umani e per conoscere la verità sull’assassinio di Regeni sono avvenute in pubblico e...