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Réquichot, la guerra dei nervi

Réquichot, la guerra dei nerviBernard Réquichot, "La Cocarde. Le Déchet des continents", Parigi, Centre Pompidou

Parigi Al Centre Pompidou, "Bernard Réquichot. «Je n’ai jamais commencé à peindre»", a cura di Christian Briend, in collaborazione con Manon Thibodot. Una meteora nel cielo dell’Informale. Morto suicida a 32 anni nel 1961, partì da Wols, Dubuffet e Fautrier per farsi placca sensibile, registrando le tensioni psico-emotive nel loro istante

Pubblicato 6 mesi faEdizione del 2 giugno 2024
Un anno prima della sua morte volontaria, il pittore Bernard Réquichot (Asnières-sur-Vègre, 1929 – Parigi, 1961) redige, su richiesta del suo amico gallerista Daniel Cordier, un curriculum vitae informale, che, mentre ricorda le sue origini provinciali, gli studi in un seminario cattolico, l’iscrizione «utilitaristica» a l’École nationale supérieure des beaux-arts, l’interesse per il buddismo, chiude frettolosamente il testo con il poscritto: «Non ho mai cominciato a dipingere». Questa affermazione paradossale trova la sua giustificazione in una sorta di intima consapevolezza di aver ricapitolato, attraverso la propria esperienza, in modo accelerato, tutta la storia della pittura, per ritrovarsi infine a un...

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