Visioni
«Requiem pour L.», quel mistero assoluto che va oltre la vita
A teatro Alain Platel e Fabrizio Cassol portano in scena uno spettacolo sull’esistenza e sulla morte. Artisti e autori hanno cercato di tradurre visivamente immagini e suggestioni
Una scena da «Requiem pour L.»
A teatro Alain Platel e Fabrizio Cassol portano in scena uno spettacolo sull’esistenza e sulla morte. Artisti e autori hanno cercato di tradurre visivamente immagini e suggestioni
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 20 ottobre 2018
Francesca PedroniREGGIO EMILIA
Il commiato. La vicinanza, toccare il corpo, la carezza, il distacco, la vita che continua. La platea muta che nel silenzio condivide. Lo sguardo alterna l’affondo in ciò che vede all’abbassare gli occhi, nel solo ascolto della musica. Il sorriso, le ultime risate, il bagnarsi le labbra, gli occhi aperti, il sonno, il viaggio, la fine, le lacrime. Il volto trasformato dal non essere più. Le nostre morti diverse, unite da un sentire collettivo. Potremmo iniziare in tanti modi a scrivere di Requiem pour L. di Fabrizio Cassol e Alain Platel, trasformazione incandescente del Requiem di Mozart, spettacolo sulla morte...