Italia

«Retake» e decoro irrompono sul voto romano

«Retake» e decoro irrompono sul voto romano

Roma I «retakers» sono nella gran parte dei casi giovani tra i venti e i trent’anni. I loro volantini esprimono una cultura contraddittoria. Da un lato, parlano di «beni comuni», evocano i temi del civismo e rivendicano la partecipazione diretta. Dall’altro, cavalcano i temi del decoro e della lotta al degrado che costituiscono il nucleo di un pensiero all’apparenza trasversale, post-ideologico e pragmatico e che rimanda alla «tolleranza zero»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 13 marzo 2016
Si chiamano Retake Roma. Dopo alcuni anni di azioni «spontanee» contro il «degrado», ieri mattina hanno messo in scena quella che definiscono «il più grande retake di sempre». Per la giornata, battezzata «Wake Up Roma», organizzata assieme all’incubatore di start-up Luiss Enlabs e con la collaborazione delle aziende municipali Ama e Atac, hanno raccolto numerose sponsorizzazioni. Sul sito del gruppo romano compaiono i marchi di aziende telefoniche, operatori della grande distribuzione, gruppi editoriali aziende assicurative e brand del comparto alimentare. Si sono incontrati a piazza Vittorio all’Esquilino, a Villa Paganini sulla Nomentana, piazza Anco Marzio ad Ostia e allo snodo...

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