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Retoriche coloniali dei Dijsselbloem d’Europa

Retoriche coloniali dei Dijsselbloem d’Europa

Europa Già ai Trattati di Roma Riccardo Lombardi, in parlamento, denunciava i rischi di una costruzione liberista europea, destinata a riproporre il dualismo Sud/Nord

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 24 marzo 2017
Dietro la retorica da padrone delle ferriere del ministro delle finanze olandese Dijsselbloem («mi raccomando buonuomo, non se li beva tutti all’osteria») si nasconde la configurazione dell’Europa come spazio gerarchico. Di cosa si parla, quando si parla di «Europa a due velocità», se non di una divisione del lavoro basata su un centro propulsore – l’ex area del marco – dedito alla haute finance e all’alta specializzazione tecnologica, e una periferia mediterranea e orientale che fornisce manodopera a basso costo e prodotti a bassa intensità tecnologica? Permettendo così al centro di inserirsi in maniera virtuosa sui mercati mondiali, ottimizzando i...

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