Cultura
Riapre il museo di Damasco, ma la memoria è inquinata dalla guerra
Archeologia L'atto culturale e la bellezza dei reperti non può far dimenticare la realtà di un paese distrutto, dove moltissimi bambini non vanno a scuola e la gran parte della popolazione non ha accesso alle risorse vitali
Archeologia L'atto culturale e la bellezza dei reperti non può far dimenticare la realtà di un paese distrutto, dove moltissimi bambini non vanno a scuola e la gran parte della popolazione non ha accesso alle risorse vitali
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 31 ottobre 2018
Domenica 28 ottobre – sotto l’alto patronato del ministro della cultura Mohammed Al-Ahmad – le porte del Museo Nazionale di Damasco si sono riaperte dopo sei anni di chiusura. In rete sono disponibili foto e video della cerimonia di inaugurazione, salutata sui media italiani come un «segnale importante di avvio della riconciliazione nazionale» (Paolo Matthiae, La Repubblica) e un «altro passo verso il ritorno a una vita normale» (Elena Panarella e Rossella Fabiani, Il Messaggero). Tomba di Yarhai SE DA UNA PARTE le immagini degli straordinari reperti provenienti da siti quali Ugarit, Mari, Palmira, Apamea e Dura Europos (il museo...