Visioni
«Riccardo III», i meccanismi senza tempo del potere
A teatro Kriszta Székely mette in scena il testo shakespeariano con Paolo Pierobon e Manuela Kustermann. Le fonti di un classico, la scuola di Budapest, i significativi riferimenti all’oggi
Un momento di «Riccardo III» – foto di Luigi De Palma
A teatro Kriszta Székely mette in scena il testo shakespeariano con Paolo Pierobon e Manuela Kustermann. Le fonti di un classico, la scuola di Budapest, i significativi riferimenti all’oggi
Pubblicato più di un anno faEdizione del 25 marzo 2023
Gianfranco CapittaTORINO
Riccardo III è una «vecchia conoscenza», perfino quasi familiare per ogni spettatore. Forse uno dei personaggi in assoluto più celebri (quasi come Romeo e Giulietta) di quelli scolpiti e immortalati dal genio di Shakespeare. Forse proprio perché è uno dei più contraddittori: assetato di potere, disposto a ogni nefandezza per raggiungerlo, e poi vittima della sua stessa ambizione malata. Non meno note restano alcune sue espressioni immortali: «Un cavallo, il mio regno per un cavallo», o ancor di più lo stracitato «inverno del nostro scontento», usato spesso anche a sproposito. È la tragedia dell’ambizione politica la sua, senza limiti e...