Cultura
Riccardo Lombardi, l’ultimo riformista
Riccardo Lombardi Il protagonista di una stagione politica che cercò di trasformare la realtà sociale nazionale, garantendo l’autonomia del socialismo dall’abbraccio dei «cugini del Pci». Un percorso di lettura a partire da un volume di Tommaso Nencioni
Fernand Léger, Men in the City, 1919, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
Riccardo Lombardi Il protagonista di una stagione politica che cercò di trasformare la realtà sociale nazionale, garantendo l’autonomia del socialismo dall’abbraccio dei «cugini del Pci». Un percorso di lettura a partire da un volume di Tommaso Nencioni
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 13 gennaio 2015
Non si può dire che la figura di Riccardo Lombardi sia dimenticata, ma ormai quando viene citato nel discorso pubblico è quasi sempre per ricordare l’opposizione a Craxi e ai suoi metodi negli ultimi anni della sua vita (si spense nel 1984). Fu lui a pronunciare, e in sede ufficiale, l’amara battuta sui socialisti in galera ormai più numerosi che durante il fascismo. In questo modo però finisce per ridursi a un’altra icona della «questione morale», condividendo la sorte di Enrico Berlinguer, scomparso pochi mesi prima di lui. Si sacrifica largamente lo spessore politico della sua azione, che invece merita...