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Richard Evans, memorabilia, tra lucenti novità e cupe violenze

Richard Evans, memorabilia, tra lucenti novità e cupe violenzeEmmeline Pankhurst e le suffragette inglesi

Tempi moderni Scongiurando ogni tentazione di consegnarci la prospettiva trionfalistica di un cammino unicamente avviato al progresso, lo storico inglese racconta l’Europa 1815-1914: «Alla conquista del potere», da Laterza

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 marzo 2020
Londra, 1898: i grandi magazzini Harrods inaugurano qualcosa di mai visto, le prime scale mobili. Grande è l’eccitazione collettiva e all’uscita dalle scale premurosi inservienti sono pronti a offrire ai traballanti avventori, traumatizzati dall’esperienza, sali balsamici da inalare e del brandy. L’Ottocento europeo, nell’immaginazione collettiva, è stato anche questo, forse soprattutto questo: il tempo dell’innovazione che dà luogo alla società moderna, in cui gli spazi si accorciano (grazie alle ferrovie, al telegrafo, alla nave a vapore) proprio mentre la comunicazione si allarga (con la diffusione dei giornali e l’affermazione della fotografia). E ciò mentre la scienza schiera contro le epidemie...

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