Politica

Riforma, il do ut des di Renzi

Senato La seconda lettura sul ddl Bochi anticipata a martedì 20. Il voto finale della camera non può arrivare prima di metà aprile. Però il governo ha fretta di blindare la maggioranza assoluta. Subito dopo accontenterà Alfano con le poltrone delle commissioni e dell'esecutivo

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 14 gennaio 2016
Se il referendum oppositivo alla riforma costituzionale è presentato da Renzi come un plebiscito su se steso, naturale che il prossimo e ultimo passaggio parlamentare della legge di revisione – che secondo la Costituzione dovrebbe offrire spazio ai ripensamenti (si parla di «pausa di riflessione») – sia immaginato come una velocissima ratifica. E così sarà. La seconda e definitiva lettura alla camera del disegno di legge costituzionale Renzi-Boschi – che cambia oltre un terzo della Carta – arriverà non prima di metà aprile (Montecitorio ha chiuso lunedì la prima lettura), dunque è perfettamente inutile che il senato si affretti. Accade...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi