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Riforma sbagliata, ci vuole un copyright 2.0
Una riforma frutto di tatticismi e mediazioni al ribasso per proteggere un patrimonio comune, la conoscenza nell’era digitale
Una riforma frutto di tatticismi e mediazioni al ribasso per proteggere un patrimonio comune, la conoscenza nell’era digitale
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 luglio 2018
Oggi il Parlamento Europeo vota per la riforma del copyright. Una riforma frutto di tatticismi e mediazioni al ribasso per proteggere un patrimonio comune, la conoscenza nell’era digitale. Due dei suoi articoli più controversi, il numero 11 e il 13, introducono il primo una sorta di tassa per chiunque riproponga online contenuti creativi anche parziali, come un link e la sua descrizione, senza pagare il giusto compenso ai titolari dei diritti; mentre il secondo mira ad applicare un controllo preventivo ai materiali digitali caricati su piattaforme come Youtube, social network o siti collaborativi affinché non violino il copyright. Per questi...