Lavoro
Riforma universale del Welfare e reddito di base per la forza lavoro «just-in-time» senza diritti
Verso il primo Maggio 2020 In questo collasso economico vengono prima la vita, la forza lavoro e una riforma universalistica del Welfare a partire da un reddito di base incondizionato, pagato anche dai capitalisti digitali per tutti coloro che continueranno a lavorare per loro sempre di più e sempre peggio
Verso il primo Maggio 2020 In questo collasso economico vengono prima la vita, la forza lavoro e una riforma universalistica del Welfare a partire da un reddito di base incondizionato, pagato anche dai capitalisti digitali per tutti coloro che continueranno a lavorare per loro sempre di più e sempre peggio
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 29 aprile 2020
La pandemia da Covid 19 ha dimostrato la centralità del lavoro fisico e intellettuale, digitale e di cura; la concreta e ricca produzione del valore prodotto dalle «reti umane» che muovono le catene di fornitura globali; l’interconnessione di mansioni, capacità e facoltà intermediate dagli algoritmi e dalle piattaforme di proprietà privata che estraggono il plusvalore dall’esercizio quotidiano di una forza lavoro che non godrà mai, allo stato attuale, della ricchezza prodotta dalla sua cooperazione. Rider, braccianti, addetti alle pulizie, collaboratrici domestiche, badanti, operai nelle fabbriche e della logistica, addetti alle vendite nei supermercati, giornalisti e edicolanti, docenti e studenti costretti...