Politica

Riforme, lo stallo autoritario

Riforme, lo stallo autoritarioL'aula del senato della Repubblica

Senato Cambiano ancora le competenze della nuova camera alta e delle regioni, ma resta il nodo dell’elezione dei senatori. Renzi dirige i lavori del parlamento da palazzo Chigi, tornano i dissidenti ma c’è un altro rinvio. In attesa di Berlusconi, tornato presidenzialista

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 18 giugno 2014
Rientrano nel gruppo del Pd i 14 senatori «autosospesi», incidente chiuso salvo che resta valida la destituzione del senatore Mineo dalla commissione affari costituzionali. Col che una «riforma» può dirsi effettivamente compiuta: d’ora in avanti la rimozione da una commissione (e sue due piedi) di un parlamentare non in linea con la maggioranza del suo gruppo sarà considerata accettabile, magari a seguito di richiesta diretta del presidente del Consiglio. Renzi del resto si muove più da relatore del disegno di legge di revisione costituzionale che da capo del potere esecutivo. Ieri sera ha convocato un ennesimo vertice direttamente a palazzo...

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