Politica

Riforme, quattro passi nel delirio

Riforme, quattro passi nel delirioIl ministro per le riforme Gaetano Quagliariello tra l'avvocato Ghedini e il ministro Lupi

Governo Letta annuncia un piano di modifiche costituzionali ma lo lancia in un labirinto di formule e sedi non previste dalla Carta. Non una legge elettorale nuova ma due, una subito e l'altra con calma. Non una Convenzione ma due, una di saggi e un'altra di parlamentari

Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 14 maggio 2013
Enrico Letta ha annunciato ieri un «passo in avanti molto importante» sulle riforme. Era atteso. I ministri lo hanno studiato in Abbazia. Eccolo: non riuscendo a immaginare una legge elettorale per mettere d’accordo la maggioranza, il governo propone di fare due leggi elettorali. Una subito, per correggere il «Porcellum», e l’altra (quella vera) tra un po’. Non solo. Non riuscendo a uscire dal pasticcio della Convenzione per le riforme – l’aveva data per fatta, ma il parlamento non la digerisce – Letta di convenzioni ne farà due. Una di saggi e una di deputati e senatori, riuniti. Di metafora in...

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